| Uhm.... allora *imbarazzo* mi vergogno un po' a postare le mie fic nello stesso spazio della grande Istry... inoltre sono un po' una mongola con il computer quindi rimproveratemi pure se farò casini XD e anche i consigli sono ben accetti... ...comunque... sarò molto felice se leggerete e mi farete sapere che ne pensate! *si inchina*
(prima che mi si accusi di plagio, questa fic l'ho già postata su EFp con il nick di Rosa_elefante XD) Avvertimenti: AU, OOC, Yaoi, Lemon Rating: rosso genere: romantico, comico, erotico pairing: SasuNaru, NejiKiba Trama: Naruto, Neji e Kiba hanno formato una band, dalla quale recentemente si è staccato Sai, il frontman, per motivi che i tre ragazzi, specialmente Naruto, sembrano decisi a non ricordare. Ma l'arrivo di un nuovo frontman e un concorso per band emergenti faranno emergere il discorso...
Buona lettura *altro inchino*
CAPITOLO 1 Le luci si spensero, i tre ragazzi salirono sul palco. Furono accolti da un applauso del pubblico; non erano nuovi da quelle parti, avevano un discreto successo. Tuttavia qualcosa nella loro formazione era cambiata, era la prima volta che si esibivano così. Il pubblico attende. Vuole vedere se i recenti problemi all’interno del gruppo, noti solo ai diretti interessati, avevano provocato qualche cambiamento nella musica di quei ragazzi che amavano tanto stare ad ascoltare qualche sabato sera. Entrarono uno dopo l’altro. Il batterista si sedette davanti al suo strumento: un ragazzo dai capelli castani arruffati che si disegnava sulle guance dei segni rossi ogni volta che aveva un concerto; jeans scoloriti strappati in più punti e di una taglia troppo grandi, magliette colorate, cravatte, collanine, polsini bandane... gli accessori cambiavano ogni volta, uno più esuberante dell’altro. L’unica cosa che al batterista non mancava mai era una cintura borchiata da cui pendeva un pezzo di stoffa nero. Il bassista era sempre il più elegante e il più ammirato dalle ragazze. Lunghi capelli lisci, occhi chiari, pantaloni scuri, camicia e, a volte, una cravatta mezzo allentata, viola, blu o a righe, era la sua impeccabile divisa. Le punte dei capelli tenute insieme da un pezzo di stoffa nero. Per ultimo, titubante, fece il suo ingresso il chitarrista, che prese posto per la prima volta davanti al microfono, al centro del palco. Pantaloni stretti neri e una maglietta gialla aderente con delle chitarre nere con le ali disegnate. Al collo, stile western, un pezzo di stoffa nero. Si sistema un ciuffo biondo finitogli in faccia, sollevando il braccio minuto con al polso un bracciale di cuoio. Gli occhi azzurri scrutano il pubblico nervosamente. Era il suo debutto come voce solista, di solito accompagnava il vocalist. Si girò verso i suoi compagni, ricevendo come incoraggiamento un lieve cenno della testa e un pollice alzato. Tirò un sospiro, per calmarsi. Sarebbe andata bene, quella canzone dal ritmo allegro e incalzante l’aveva scritta lui apposta per quella serata. Partono i primi accordi di chitarra, seguiti qualche secondo dopo dal basso e dalla batteria. Il pavimento trema. Per la potenza della musica e per il pubblico che ha iniziato a saltare. Mancava un membro, è vero, però la loro musica era esattamente come se la ricordavano. Trascinante.
Oh mama mama, che cosa ho fatto? Son scivolato ancora dentro il letto Ma mama mama, che devo dire? O era amore o somigliava bene Ooooo mama! M’hanno creato tutto sbagliato Ooooo mama... però non riesco a capire il mio peccato Libera nos a malo però il mio male qual è? Libera piano piano che ci scordiamo com’è Libera libera libe libera libera libera libera!
Il biondo canta ora più tranquillo, il pubblico era entusiasta di quella nuova canzone. Batteva le mani a tempo e urlava a squarciagola.
O mama mama sarò cattivo Ma sono carne sangue insomma vivo Eccome mama col capo chino Come castigo, perché castigo? Ooooo mama! Lei stava bene, io stavo bene Ooooo mama... o è proprio questo che non si può dire Libera nos a malo però il mio male qual è? Libera piano piano che ci scordiamo com’è Libera libera libe libera libera libera libera!
I ragazzi nella sala avevano ormai imparato il ritornello, e lo cantavano con lui. Partì poi l’assolo di chitarra, la sua specialità. Di nuovo nel suo elemento iniziò a girare per il palco, vicino al suo pubblico, che urlava e allungava le mani verso di lui. Ritornò al microfono, per cantare le due frasi più lente del pezzo, prima di quello che era, a suo parere, il momento più bello della canzone, specialmente se il pubblico avesse collaborato.
Perdo il numero di casa andando dietro te. E al ritorno chiedo scusa, e non so perché...
Qualche secondo di silenzio, tre colpi di bacchette.
Giù le mani giù i pensieri Giù tutto il corpo, giudico te Giù le mani giù i pensieri Giù tutto il corpo, giudico te all’Inferno!
Il pubblico canta con le mani verso il cielo, o il soffitto, è uguale. Il ragazzo canta allegro, sorride.
Libera nos a malo Libera piano piano.. Libera nos a malo a malo malo malo malo malo... Libera piano piano
Ultimo colpo di chitarra. -Ciao!
Usciti dal locale, iniziarono a dirigersi verso casa. -Hyuga! I soldi sono giusti? Neji si girò stizzito verso Kiba, che era da tipo un quarto d’ora che gli rivolgeva sempre la stessa domanda. -Hai rotto. Certo che sono giusti non è la prima volta che abbiamo a che fare con lui. E ora zitto. -è colpa tua se ho continuato a parlare, potevi rispondermi subito! -Ah ah ah!- Naruto iniziò a ridere, come sempre faceva ogni volta che quei due iniziavano a discutere. Più o meno due volte al giorno, quindi. -Comunque, perché sei rimasto un sacco a parlare col gestore? -Ah...- Rimase un po’ zitto, indeciso se parlare, facendo insospettire i due ragazzi. Aveva la tipica faccia “vorrei dirlo ma so che è una cosa che prenderai male” -Allora??? Gli si piantarono davanti con le mani strette a pugno davanti al viso, nei volti un’espressione particolarmente stupida ma che forse doveva apparire decisa e magari anche minacciosa. Sbuffò, rassegnato. -Certo che siete noiosi... e se magari ci stavamo accordando per un appuntamento? Lo guardarono strano. -Un amante delle donne come te?- chiese Kiba scettico. -Non fare mai più affermazioni del genere... dette da uno come te fanno venire i brividi..- Naruto si strinse di più nella giacca di pelle imbottita. -Comunque... voleva sapere che fine ha fatto il nostro vocalist- sputò tutto d’un fiato. Silenzio. Kiba si girò verso il biondo, in viso un’espressione colpevole per aver cercato in tutti i modi di far parlare il bassista e aver fatto riaffiorare l’argomento Sai. Naruto scosse le spalle, l’espressione stupita nel viso venne sostituita da una scocciata. -E che gli hai detto? Che probabilmente è morto da qualche parte? -Chi ti dice che è morto? Gli chiese Kiba spaventato. Naruto era impulsivo ma... non credeva certo che fosse capace di uccidere!! -Con tutte le maledizioni che gli ho lanciato... Tirò un sospiro di sollievo. Camminarono in silenzio per un po’, fino a quando arrivarono alla stradina dove svoltava Naruto. Kiba e Neji invece abitavano vicini. -Bhè, io vado ragazzi... comunque, Neji, abbiamo bisogno di una voce... -Cosaaa? Ma Naru, oggi sei andato alla grande!!! -Naruto ha ragione. Il batterista si girò scocciato verso l’altro. -Ma tu devi sempre dire il contrario di quello che dico io?? -Quello sei tu. Non possiamo fare tutto in tre. Io e te non sappiamo scrivere i testi, al massimo diamo una mano per le melodie. Naruto ne può scrivere qualcuno, ma di solito era sempre Sai a scrivere... -E poi io non do l’immagine giusta! -Vero. sei troppo allegro... dovresti essere molto più cool per fare il solista... Per questo il ruolo che hai è perfetto per te...Ora hai capito, Inuzuka? -Se, se... Preparerò dei volantini... -Grande Kiba! Ciaooo! Ci vediamo domani!! -Ciao... -Sgrunt, ciao... Neji si girò scocciato verso Kiba. -E saluta bene! -E vai al diavolo!
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