Never ending heart

« Older   Newer »
  Share  
Nihon no musume
view post Posted on 15/8/2010, 14:50




NEVER ENDING HEART



Titolo originale: Owaru Heart Janee
Autrice: Fuyumi Souryo
GIAPPONE
Numero di tankoubon: 1, concluso
Casa editrice: Kodansha
Collana: Kodansha Comics Deluxe
Anno di pubblicazione: 2000

ITALIA
Casa editrice: Star comics
Collana: Storie di Kappa
Prezzo: 7 euro
Data di pubblicazione: Maggio 2006
Senso di lettura: orientale
Formato: 320 pp + sovracopertina

Episodio I – “Never Ending Heart”Rinzy è la voce solista dei “Rinzy”, una band hard pop che nell’arco di soli cinque anni ha scalato i vertici delle classifiche, ottenendo riconoscimenti e premi al di là di ogni più rosea aspettativa. Durante i festeggiamenti per l’ennesimo successo dalla band, Stella – l’abile, ma distaccata manager del gruppo – si rende conto dell’assenza di Rinzy e scopre che il giovane ha disertato il party per recarsi da Catherine, modella con il quale il ragazzo aveva avuto una fuggevole relazione e che, dopo la fine della storia, continua a perseguitarlo, minacciando di togliersi la vita.

Nel frattempo, a casa di Catherine, sotto lo sguardo annoiato e infastidito di Rinzy, la donna si taglia le vene, sperando di risvegliare l’interesse dell’amante, ma questi, al contrario, rimane totalmente insensibile e indifferente di fronte al gesto disperato della donna. Dopo averle lanciato il telefono – ultima possibilità di tornare sui propri passi e chiamare un’ambulanza - si allontana dall’appartamento con fare freddo e sprezzante abbandonandola, senza esitazione alcuna, al suo tragico destino. All’arrivo dell’ascensore, le porte si aprono e Rinzy si trova di fronte ad una figura avvolta in un mantello nero – forse un’allucinazione prodotta dalla sua mente – che, a detta degli altri componenti del gruppo, sembra perseguitare il giovane da alcuni mesi.

Una volta lasciato l’appartamento di Catherine, Rinzy raggiunge la propria automobile - parcheggiata a poca distanza dall’edificio – ma, dopo aver percorso pochi metri, una brusca frenata gli rivela la presenza di un ragazzino profondamente addormentato sui sedili posteriori dell’auto. Resosi conto di avere un passeggero indesiderato a bordo, il giovane ferma la macchina e senza badare minimamente alle parole del “clandestino”, si sbarazza rapidamente di lui, scaraventandolo letteralmente fuori dall’abitacolo della vettura. Il fanciullo, ancora frastornato e sorpreso dall’apparizione della nota star, si ritrova in mezzo alla strada, con un oggetto fra le mani, presumibilmente caduto dall’automobile di Rinzy.

Il giorno seguente viene ritrovato il corpo senza vita di Catherine Turner . Per la polizia di New York si tratta di mero suicidio. Stella, informata dell’accaduto, riesce a recuperare un nastro alquanto compromettente per Rinzy, con inciso un lungo messaggio lasciato dalla modella sulla segreteria telefonica di un amico giornalista, poco prima di tagliarsi le vene.
Per insabbiare del tutto la faccenda e cancellare ogni prova della relazione tra il cantante e Catherine rimangono due questioni da risolvere: in primo luogo arginare il desiderio di vendetta del fratello della vittima - fermamente convinto che sia stato Rinzy a spingere la sorella al suicidio - e, in secondo luogo, occuparsi di JP, il “bambino” che Rinzy ha sorpreso dormire nella sua macchina e che, pertanto, potrebbe rivelare alla polizia che il cantante si trovava nei pressi della casa della modella la sera in cui Catherine si è recisa le vene.

Stella, per tenere sott’occhio il ragazzino - che ha soli quattordici anni e dichiara di non avere una casa o una famiglia - decide di assumerlo in qualità di assistente di Rinzy.
Così JP, come deciso da Stella, si trasferisce a vivere a casa della star. Inizialmente l’atteggiamento ostile e sprezzante del giovane cantante rende molto difficile la convivenza: i due non fanno altro che litigare e Rinzy non perde occasione per trattare in modo burbero e villano JP fino a quando scopre che quello che credeva essere un ragazzino altri non è che una giovane adolescente sotto mentite spoglie.

Durante la notte il sonno di JP e Rinzy è reso inquieto da brutti incubi: JP è perseguitata dai ricordi del passato, quando era costretta a prostituirsi per assecondare il volere di chi provvedeva al suo mantenimento; Rinzy, invece, è tormentato dal “fantasma incappucciato” che appare costantemente intorno a lui, nefasto e ineluttabile presagio di sventura.

Con il passare del tempo, quella che si presentava come una convivenza incerta e senza futuro, sembra spiccare il volo e, contro ogni pronostico, Rinzy e JP e cominciano ad affezionarsi l’uno all’altra e a godere sempre più della reciproca compagnia.
Inoltre, da quando JP si è trasferita a casa del cantante, questi sembra avere riacquistato l’equilibrio e la serenità perduta. La ragazzina, infatti, con la sua sola presenza, è riuscita ad arginare ogni incubo e a tenere alla larga da Rinzy la “presenza” misteriosa e inquietante che lo perseguita incessantemente da alcuni mesi.

JP nutre una profonda ammirazione per Stella e intuisce che anche Rinzy, in passato, non deve essere stato immune al fascino della donna e crede che il giovane sia ancora innamorato –segretamente – di lei. Stella, da parte sua, appare agli occhi della gente come una sorta di automa votato inflessibilmente al lavoro e agli affari, incapace di nutrire alcun sentimento umano e di far trapelare una qualsivoglia emozione.

Quando viene a sapere di essere stata accolta in casa di Rinzy per evitare che alcune indiscrezioni possano trapelare, trascinando la star in un torbido scandalo, JP si sente profondamente ferita e fugge in strada correndo… Dopo il breve litigio, la ragazzina e Rinzy chiariscono l’accaduto e si riappacificano: JP, tra le lacrime, confessa il suo amore al cantante e i due, finalmente consci del tenero legame che li unisce, trascorrono la notte insieme.

Rinzy, in procinto di partire per una tournée mondiale, è intenzionato a portare JP con sé, ma Stella, profondamente gelosa del rapporto che si è venuto a creare tra il cantante e la ragazzina, contatta il padre della giovane e fa in modo che l’uomo venga a riprendere la figlia che si trova così costretta, suo malgrado, a riprendere “la vita”.
Rinzy, sconvolto dalla improvvisa scomparsa di JP, si rifiuta di recarsi all’aeroporto e partire per la tournée senza il suo “angelo” e …
Episodio II – “Ci vediamo nell’Eden”

I protagonisti della seconda storia sono alcuni ragazzi di un paese sperduto del Kyushu (una delle quattro principali isole del Giappone), che sognano di accedere all’Accademia di Belle Arti di Tokyo e frequentano un liceo specializzato nell’insegnamento delle materie artistiche, in preparazione alle varie accademie di belle arti. Rispetto ad un normale liceo, oltre alle materie teoriche, i ragazzi sono valutati anche per la pratica e gli orari delle lezioni seguono una “tabella” serrata e sfiancante. Al secondo anno, dopo aver scoperto la propria vocazione, essi sono tenuti a scegliere un’area specialistica tra design, scultura, pittura a olio e pittura giapponese e a frequentare esclusivamente le lezioni dell’indirizzo prescelto. Tamako Oba – studentessa del primo anno – è molto titubante e non ha ancora deciso quale strada intraprendere.

Al corso di pittura, l’opera di un’altra allieva, Teruko Koike – frutto di mera e fortuita casualità – ottiene dai docenti lodi a profusione e viene accolta con maggior entusiasmo rispetto ai dipinti realizzati da studenti più meritevoli e talentuosi (quali Akihiko Akai – il migliore nel corso di pittura - e la stessa Tamako). La giovane sente così venir meno la propria autostima e si rende conto che, pur essendo stata considerata la ‘più brava della classe’ in disegno, ai tempi delle scuole medie, ora è costretta a confrontarsi con studenti altrettanto capaci e dotati.
La ragazza, poi, ha modo di constatare in prima persona come spesso nel mondo dell’arte un capolavoro derivi in piccola percentuale dal talento dell’artista e in gran parte da accidentale casualità.

Dopo aver sperimentato anche il laboratorio di scultura e frequentato il corso di design, gli studenti del primo anno si accingono a scegliere il corso definitivo per gli anni successivi. Yasuyo – amica di Tamako dai tempi delle scuole elementari – sceglie la pittura ad olio e Koike decide di seguire il corso di pittura giapponese.
Con grande delusione da parte di Nakata – docente del corso di pittura ad olio - Tamako opta per il design, malgrado gli ottimi risultati conseguiti e la sua spiccata propensione per la pittura ad olio. Episodi come quello di Koike, in cui i criteri di giudizio di un’opera d’arte si sono rivelati labili e incapaci di individuare il prodotto di una circostanza fortuita, sono forse alla base della discutibile scelta della ragazza. Anche Akihiko, disattendendo ogni aspettativa, sceglie il corso di scultura, sebbene spinto da motivazioni più sensate e coerenti rispetto a quelle che hanno persuaso Tamako ad abbandonare la pittura. La ragazza, infatti, non tarda a pentirsi della scelta, dettata più dall’orgoglio che non dalle proprie attitudini e aspirazioni: malgrado il suo desiderio di migliorare e ed ottenere buoni risultati, la mancanza di tenacia le impedisce di fare progressi nel corso di studi prescelto.

L’incontro casuale con Masumi - compagna di classe di Tamako ai tempi delle scuole elementari e medie - non fa che accentuare i dubbi e le insicurezze della giovane. Masumi, dopo aver fallito gli esami di ammissione allo stesso liceo di Tamako, e aver intrapreso un altro corso di studi – quasi subito abbandonato - è riuscita ad entrare nel mondo del lavoro, ottenendo l’impiego di commessa in una boutique.
Agli occhi della sfiduciata Tamako, la coetanea appare così adulta e sicura di sé e delle proprie scelte da accrescere ancor più il senso di inadeguatezza e inquietudine che la tormenta. Ben presto, però, arriverà a comprendere quanto l’apparenza possa essere fallace e come dietro un volto sorridente e sicuro si sé possa celarsi una muta sofferenza e il mal di vivere... Mentre Tamako – malgrado la scarsa applicazione agli studi - riesce ad ottenere il massimo dei voti in un compito di design, mettendo a frutto una brillante intuizione, giunge notizia dell’inspiegabile e sconvolgente morte di Masumi, suicidatasi con il gas…

Con l’approssimarsi degli esami di ammissione all’università, allo spirito amichevole e solidale dei primi due anni, subentra un’atmosfera malsana e una competizione sfrenata fra gli studenti, sia durante le lezioni che nei laboratori. Tamako, malgrado le bassissime probabilità di riuscita e il parere contrario dei professori, è intenzionata a sostenere gli esami per accedere all’accademia di belle arti di Tokyo e cerca di convincere Yasuyo a provare con lei il test di ammissione.

Episodio III – “L’omino di Marzapane è fuggito!”

In base ai voti di preferenza espressi dagli studenti, il ruolo di protagonista femminile, nella recita dell’annuale manifestazione culturale, viene assegnato a Kumi Oyamadai, studentessa del terzo anno da poco trasferitasi nella scuola. Kumi proviene da una delle più prestigiose scuole di Tokyo e la sua innegabile bellezza e bravura la rendono subito popolare e oggetto di crescente ammirazione tra i ragazzi dell’ istituto. La giovane, infatti, non tarda ad oscurare il “mito” di Yuri Kuhonbutsu – fidanzata di Kaminoge ed ex idolo di tutte le studentesse – surclassandola in bellezza, intelligenza e simpatia.

Atsuro Kugayama è l’unico fra i vari studenti che sembra essere totalmente immune al fascino di Kumi: in realtà, il giovane ritiene che ragazze belle ed attraenti come Yuri e Kumi siano totalmente al di fuori della propria portata… delle stelle sfavillanti e “irraggiungibili”.

Kugayama è entrato a far parte dello staff tecnico che si sta occupando dell’organizzazione della recita, poiché si sente più a suo agio a lavorare dietro le quinte che non a calcare le scene come attore. La sua unica – e insignificante - esperienza in ambito teatrale risale, infatti, ai tempi della prima media, quando Atsuro era stato scelto per vestire i panni dei una volpe nella recita scolastica. L’inaspettata fuga della protagonista femminile, però, aveva impedito al giovane di salire sul palco e di esibirsi dinanzi al pubblico.

Atsuro si trova casualmente ad ascoltare Kumi che, convinta di essere sola in un’aula, dà libero sfogo ai propri pensieri - parlando tra sè ad alta voce - e scopre così che la ragazza, lungi dall’essere quel modello di perfezione che tutti conoscono, è in realtà falsa, superba e piuttosto arrogante. Kumi, resasi conto della presenza inopportuna di Atsuro, teme che questi, avendo scoperto la sua vera natura, possa rivelarla agli altri studenti, minando la sua popolarità. Lo insegue, quindi, persuasa ad ottenerne la collaborazione e perfino a comprarne il silenzio. Tuttavia, disattendendo le aspettative di Kumi, Atsuro sembra non avere la minima intenzione di smascherare Kumi di fronte agli altri. Al contrario, appare un pò disorientato in sua presenza, e ad un tratto capisce che la giovane, gli ricorda, in alcune espressioni, se non nell’aspetto esteriore, un’altra ragazza di nome Kimiko Fukazawa.

Kimiko, studentessa poco appariscente, ma bravissima in inglese, era stata scelta come protagonista femminile di una recita scolastica in inglese (L’omino di marzapane), ai tempi in cui Atsuro frequentava la prima media. Il ragazzo, che avrebbe dovuto recitare nei panni della volpe, non ebbe però la possibilità di fare la propria comparsa in scena perché Kimiko fuggì dal palcoscenico prima della fine della rappresentazione.

Nel frattempo, Kumi cerca di incrinare il rapporto tra Kaminoge e Kuhonbutsu, corteggiando apertamente il ragazzo. Atsuro, però, non tarda a manifestare la sua disapprovazione di fronte all’atteggiamento sleale di Kumi, rimproverandola per il suo comportamento infido e scorretto. La ragazza, allora, rivela al giovane le ragioni del suo strano atteggiamento, spiegando di essersi comportata in modo così subdolo e infido solo per vendicare il trattamento crudele subito in passato da Kimiko Fukazawa. Kumi racconta ad Atsuro come Kimiko fosse stata scelta, anni prima, quale protagonista della recita in inglese organizzata dagli studenti, in virtù della sua spiccata propensione e bravura nella lingua inglese. Kuhonbutsu – all’epoca già oggetto di venerazione fra i compagni – desiderosa di ottenere la parte, aveva minacciato la ragazza, intimandole di rinunciare al ruolo di protagonista, non adatto ad una persona scialba e anonima come lei. Malgrado le intimidazioni ricevute, Kimiko, per opporsi all’atteggiamento sprezzante e arrogante di Kuhonbutsu, aveva deciso di non rinunciare alla parte. Tuttavia, durante la rappresentazione, i pantaloni di Kimiko – sabotati dall’invidiosa Kuhonbutsu - calarono improvvisamente nel bel mezzo della recita e la giovane, derisa dal pubblico, fuggì dal palcoscenico prima che Atsuro potesse fare il suo ingresso in scena e recitare la sua parte. In seguito a questo fatto estremamente umiliante, la poverina cominciò a rifiutarsi di andare a scuola e infine si trasferì in un altro istituto. Kumi, quindi, confessa ad Atsuro di non essere semplicemente una cara amica, bensì la cugina di Kimiko e di essersi trasferita in quella scuola allo scopo di portare a termine la vendetta della ragazza, disgraziatamente morta, insieme ai genitori, in un incidente stradale.

 
Top
0 replies since 15/8/2010, 14:50   19 views
  Share