Lo spirito natalizio dei ragazzi pesce!, Sasu/Naru

« Older   Newer »
  Share  
Azzusam
icon12  view post Posted on 11/2/2010, 22:22




Classificata 1° al Contest invernale indetto da Ele-chan.

Autore : Azzusam
Titolo: “Lo spirito natalizio dei ragazzi pesce”
Personaggi:Naruto, Sasuke, Sakura, Suijetsu e Sai
Coppia scelta: SasuNaru
Genere: boo (non è che me ne intenda molto, se poteste aiutarmi voi sarei felicissima ^^)
Avvertimenti: potrebbe contenere contenuti yaoi, anche se di modesta entità ^^
Nota Autore : questa storia è nata più come un’idea che mi è balenata in testa improvvisamente nel momento in cui sono venuta a conoscenza del contest. E’ la prima cosa che pubblico dopo la staffetta per cui abbiate pazienza ^^’, prima o poi spero di migliorare. Nel frattempo spero cmq che vi piaccia! :ehm:


Tre mesi. Ormai era quasi Natale. Il tempo scorreva sempre molto veloce per tutti, continuamente affaccendati in affari quotidiani di ogni genere. Persino per Naruto negli ultimi anni era sempre stato quasi come un battito di ciglia, sempre impegnato com’era in allenamenti continui che gli consentissero di diventare più forte. Eppure, quante volte nell’intimità della sua stanza si era ritrovato raggomitolato in un angolo, preda della solitudine e dell’immobilità di tutto quel tempo senza di Lui. Erano state tante le volte in cui il pensiero del suo migliore amico si era insinuato nella sua testa, disturbando il suo sonno e la sua apparente serenità, proprio come in quell’istante. Già. Apparente. Infatti per quanto adesso Naruto fosse stimato da tutti, avesse acquistato fiducia in sé stesso e voci di corridoio lo proclamassero come futuro settimo Hokage, c’era sempre una profonda inquietudine nel suo cuore. Del ragazzino spensierato che tutti avevano imparato ad amare, non era rimasto che un guscio vuoto dai colori sgargianti ma dall’anima sempre più spenta. Nella sua giovane vita aveva avuto modo di capire che lottare era tutto quello che si poteva fare per ottenere la felicità. Per questo si era attaccato così tanto alla vita, ai suoi amici, a tutto ciò che lo faceva sentire vivo. Ma nonostante i suoi sforzi ed i traguardi raggiunti non era mai abbastanza. In una parte remota del suo cuore sentiva ancora pulsare quella piccola creatura abbandonata; la stessa che si disperava su quell’altalena isolata dell’accademia e che solo una volta si era sentita davvero compresa da due occhi color onice, che lo scrutavano da un pontile di legno altrettanto isolato. Ma da tre mesi tutto era cambiato. Sasuke era tornato a casa e tutto il suo piccolo mondo di cristallo, contrariamente a quanto aveva pensato, si era incrinato sempre più.

La battaglia contro Madara e Sasuke si era svolta nella Valle della Fine. D’altronde come avrebbe potuto essere diversamente. Tutto era iniziato proprio lì molti anni prima e adesso non poteva che concludersi proprio là dove aveva avuto origine tutto ciò che aveva sempre amato. Lo scontro era stato estenuante, tanto che aveva temuto di non farcela. Ma poi la rabbia e la frustrazione avevano preso il sopravvento e tutto era scomparso in quella potente aura fiammeggiante che gli aveva improvvisamente donato sollievo. Non sapeva di preciso cosa fosse accaduto. Non aveva ricordi della battaglia, ma certo non si era aspettato niente di diverso: non ne aveva mai quando Kyubi prendeva il controllo. Al suo risveglio in quella sterile camera d’ospedale tutto ciò che sapeva era che Sasuke se ne stava nel letto a fianco, privo di conoscenza e con una benda sugli occhi, ma vivo e finalmente a Konoha. Era stato allora che aveva sentito il suo cuore ricominciare a battere all’insegna di una nuova vita ed il suo respiro regolarizzarsi con quello del suo migliore amico fino a diventare una cosa sola.


<<nessuno lo sa con certezza>> questa era stata la risposta di Sakura alla sua richiesta su quanto era successo durante la battaglia. <<posso solo dirti ciò che ho visto>>aveva continuato dolcemente medicando una delle ferite sulla guancia di Naruto con una tale delicatezza da sembrare quasi una carezza e lanciando uno sguardo sollevato al loro compagno ancora privo di conoscenza. <<tu hai perso il controllo. La volpe ha rotto il sigillo e ha completamente preso possesso del tuo corpo. Stavolta però era…diverso dalle altre volte>>aveva aggiunto poi con tono incerto. <<tu…eri spaventoso…non eri più tu e…il maestro Yamato non riusciva a riportarti indietro…>>la ragazza aveva poi abbassato la mano a stringere e tormentare l’altra e distolto lo sguardo non sapendo come continuare. <<sasuke…era così diverso da come lo abbiamo sempre conosciuto…era…inquieto…come se fosse vivo per la prima volta…non so nemmeno come spiegartelo…ecco, mi ha ricordato molto te quando affrontavi chiunque a testa alta dicendo che lo avresti riportato a Konoha…>> . Naruto era rimasto in ascolto senza proferire parola. Aveva appreso di come Sasuke si fosse messo contro Madara, di come avesse coordinato le proprie tecniche con quelle della volpe contro ogni logica possibile al fine di sconfiggere il nemico ed infine di come sempre lo stesso Sasuke che credeva di aver ormai perduto per sempre aveva usato lo sharingan, rischiando la vita pur di riportarlo indietro. Naruto era a dir poco sconcertato. Tutto ciò non aveva senso. Nemmeno nelle sue visioni più rosee aveva mai sperato niente del genere. Sapeva per certo quanto Sasuke fosse testardo e quanto il suo cuore fosse stato pervaso dall’oscurità. Davvero non capiva cosa potesse avergli fatto cambiare idea, quando solo pochi minuti prima gli aveva ribadito ancora una volta la sua fedeltà alla causa della vendetta contro l’intera Konoha, durante lo scontro l’uno contro l’altro.
Sakura non aveva aspettato alcuna sua risposta capendo forse per la prima volta quale fosse il suo posto in tutta quella vicenda e si era ritirata in silenzio, osservandoli per un ultima volta prima di varcare la porta della loro stanza. Naruto si era avvolto completamente nella coperta, nascondendo quasi completamente il viso ricoperto di lacrime con un lembo e sentendosi così maledettamente felice da non riuscire a smettere di singhiozzare sollevato. Sasuke continuava a giacere in tutta la sua fierezza su quelle candide lenzuola, seppur ancora non si fosse ripreso del tutto. Era finalmente a casa. Il passato ormai alle spalle. Tutto quello che desiderava adesso era vedere di nuovo quel suo sorrisetto sghembo appena accennato e quell’aria di superiorità che aveva sempre contraddistinto il suo viso. Tutto il resto non aveva alcuna importanza.


Naruto aveva pensato che dopo il risveglio di Sasuke tutto sarebbe andato per il meglio e che le cose si sarebbero sistemate. Ma per quanto si fosse preparato psicologicamente ad affrontare anche le situazioni più difficili, la realtà si era presentata molto più dura di quanto si aspettasse. Sasuke aveva ripreso conoscenza circa due settimane dopo il ricovero, ma la sua convalescenza era stata più lunga del previsto, soprattutto a causa dei suoi occhi, che avevano riportato lesioni piuttosto gravi. Naruto era rimasto con lui giorno e notte, rifiutandosi di lasciarlo solo, nonostante i molti richiami della vecchia Tsunade e tenendo occupato il letto accanto a quello del suo amico senza averne realmente bisogno. Ricordava bene il momento in cui si era svegliato. Aveva visto la sua mano muoversi appena ed i suoi muscoli iniziare a tendersi, così si era immediatamente precipitato al suo fianco stringendola e chiamando il suo nome. Sasuke non poteva vederlo dato che aveva ancora la fasciatura a coprire gli occhi e non aveva detto niente, ma Naruto era certo che lo avesse riconosciuto perché lo aveva sentito stringere leggermente la sua mano e rilassarsi al suo tocco. Di lì a poco poi erano iniziate visite e controlli continui per valutare i danni che aveva riportato e la sua capacità di recupero funzionale. Inoltre era stata avviata immediatamente la pratica che avrebbe dato inizio a tutto il processo contro di lui ed il suo team, per valutarne la colpevolezza o meno e l’eventuale pena da scontare. Il mutismo in cui si era chiuso Sasuke però non aveva aiutato, perciò se il team Taka, Naruto e Sakura non avessero testimoniato in suo favore non sarebbe mai stato scagionato e reintegrato come membro speciale della squadra Anbu. Sasuke era libero e questa era un’enorme vittoria certo, ma il vero problema restava un altro. Dal primo giorno in cui si era svegliato, Naruto era rimasto sempre con lui, cercando di tenerlo su di morale, raccontandogli gli aneddoti più strani e tutto ciò che era accaduto al villaggio in sua assenza, ma Sasuke aveva sempre fatto finta che non esistesse. Qualche volta aveva emesso qualche mugugno scocciato, ma spesso nemmeno si voltava verso di lui e così Naruto aveva iniziato a temere che quel rapporto che aveva per così tanto difeso non sarebbe mai stato recuperato del tutto. Aveva creduto per anni in quel legame che li univa. Non era qualcosa che si poteva spiegare a parole. C’era e basta. Adesso però era tutto così strano. Sasuke era lì eppure sembrava lontano anni luce e tutto quello che aveva creduto nuovamente possibile con il suo ritorno, gli si stava sbriciolando tra le dita.
Il risultato di tutto ciò era stato che Naruto dopo molti tentativi di avvicinamento, si era involontariamente allontanato da lui, troppo ferito per insistere consapevole del fatto che l’altro non apprezzasse la sua compagnia. Persino con Sakura Sasuke sembrava aver recuperato un buon rapporto ed era molto più sereno del solito quando si trovava in sua compagnia. Naruto li aveva visti più volte passeggiare per le strade di Konoha e anche se sapeva bene che era sbagliato, si era sentito così stupidamente geloso che per un attimo avrebbe voluto urlare e prenderli a pugni. Perché?! Perché non lo voleva? Perché doveva risultare invisibile per l’unica persona di cui gli importasse davvero? Lo aveva rincorso per anni, troppo determinato a riportarlo indietro con sé per pensare a nient’altro. Era stato tutta la sua vita. E adesso l’unica cosa che sembrava meritarsi era osservare da lontano la sua felicità, mentre sentiva crescere giorno dopo giorno la disperazione nel cuore. Sakura gli diceva di non prendersela e che Sasuke aveva solo bisogno di tempo. Era convinta che quell’atteggiamento fosse solo una protezione per il suo orgoglio ferito e che presto anche lui avrebbe avuto la sua occasione per riavere il suo migliore amico. Ma Naruto sapeva bene che questo sarebbe stato impossibile perché oramai aveva capito di amare Sasuke e quell’idealizzato rapporto di amicizia per il quale aveva sempre lottato non sarebbe mai più potuto esistere.

<<ehilà Naruto!>> Suijetsu lo aveva riconosciuto da lontano e adesso si stava avvicinando sorridente, ancheggiando in maniera forzata per attirare ancora più l’attenzione delle ragazze che già ipnotizzate lo seguivano a pochi metri di distanza.
<<ciao>>Naruto si sforzò di sorridere come suo solito, ma sentì il suo viso assumere una strana espressione e tendersi nervoso. Non che Suijetsu non gli piacesse. Era un ragazzo simpatico. Il suo unico difetto era che la sua vista gli riportava immediatamente alla mente per associazione il ricordo dell’unica persona alla quale non voleva pensare. Suijetsu adesso lo aveva raggiunto e lo osservava con quella sua solita aria divertita di chi la sa lunga.
<<hai un’aspetto orribile>>Naruto arrossì aprendo la bocca e poi richiudendola, incapace di rispondere qualcosa che smentisse ciò che aveva appena detto. Era vero dopotutto e lui lo sapeva bene. <<dai ti offro una ciotola di ramen>>così dicendo gli mise una mano sulla spalla e ammiccando sorrise soddisfatto dell’espressione sbigottita di Naruto.
Per tutto il tragitto avevano parlato di molte cose. Suijetsu era un ragazzo brillante e sembrava essersi ambientato bene al villaggio della foglia, al contrario di quella Karin di cui parlava continuamente. Anche i ragazzi degli altri team lo avevano accettato volentieri nel gruppo e adesso sembrava essere diventato uno di loro a tutti gli effetti.
<<mi stai ascoltando?>>Naruto si riscosse e con l’aria ancora un po’ persa fece cenno di sì con la testa. <<come immaginavo>>sospirò l’altro. <<non mi stavi ascoltando>> sorrise poi certo di aver indovinato. Naruto arrossì di nuovo improvvisamente a disagio. Quel ragazzo dagli occhi color lavanda sembrava scrutarlo dentro e intercettare ogni suo pensiero. <<e’ per Sasuke non è vero?>>
Naruto avvertì sgretolarsi la sua maschera di compostezza pezzo dopo pezzo sentendosi vulnerabile e terribilmente espressivo, sotto quello sguardo indagatore e sempre più consapevole.
<<e’ così evidente?>>
<<bè direi che se volessi rendere la cosa ancora più evidente non ti basterebbero una mongolfiera e qualche fuoco d’artificio!>>sogghignò l’altro iniziando a sorseggiare il suo drink.
<<vorrei solo capire perché. Perché mi ha salvato se per lui non esisto?>> sussurrò il ninja con aria sempre più abbattuta.
<<oh bè, io non la metterei proprio su questo piano… se ti evita così accuratamente deve sapere per forza che esisti e deve importargli, altrimenti ti tratterebbe come tutti gli altri>> rispose il ragazzo pesce, zuccherando ancora un po’ la sua bibita fresca e attirando su di sé lo sguardo un po’ più lucido di Naruto. <<sai quando eravamo in missione per conto dell’Akatsuki Sasuke non faceva che pensare alla vendetta. Era l’unico scopo della sua vita eppure non ho mai pensato che fosse perduto. Aveva sempre piccole reazioni quando sentiva qualcosa che gli era familiare del suo passato. Ovviamente Karin era troppo stupida per accorgersene. Ma io e Jugo lo notammo e decidemmo di indagare. Fu così che scoprii che tutto ciò che lo faceva reagire era in qualche modo collegato a te>>. Suijetsu finì di bere con calma senza aggiungere altro. Poi si alzò in un unico fluido movimento e gli tese la mano ancora con quel sorrisetto sardonico sulle labbra. <<andiamo su>>
<<dove?>> chiese il biondino ancora spaesato e sorpreso per ciò che aveva appena sentito.
<<alla festa di Natale che si terrà questa sera a villa Uchiha naturalmente>>
<<cosa?>>Sakura gli aveva parlato di quella festa già da parecchie settimane, ma Naruto aveva rifiutato fin dall’inizio di parteciparvi, troppo spaventato all’idea di essere respinto nuovamente. Lanciò ancora un’occhiata sconcertata alla mano tesa di quel ragazzo quasi sconosciuto per poi tornare a quel viso affilato. Perché si interessava alla sua faccenda con Sasuke?
<<oh andiamo non vorrai spaventarti per così poco. Dopotutto niente e nessuno ha mai fermato Naruto Uzumaki no?!>>

Il quartiere Uchiha era davvero molto grande ed imponente. Le case che una volta erano state rigogliose adesso avevano per lo più l’aria abbandonata e l’erba cresceva incolta e selvaggia nei giardinetti che costeggiavano il vialetto. Il tutto però era stato addobbato a festa con festoni, ghirlande e torce per cercare di dare un’aria più allegra e natalizia. In realtà quello che avvertiva Naruto era solo inquietudine. Non vedeva Sasuke da un po’ di tempo e l’anticipazione stava diventando quasi insostenibile, come dimostrava il suo incedere cauto e timoroso. Suijetsu al contrario si muoveva con sicurezza e passo fermo al suo fianco e a giudicare dalla sua tranquillità doveva aver percorso quella strada molte volte prima di quella sera . Quando iniziarono a scorgere la grande villa illuminata Naruto avvertì il suo respiro farsi più superficiale ed i battiti del suo cuore accelerare. Forse stava sbagliando tutto. Forse anche quel tentativo non sarebbe servito a niente. Ma era la sua ultima possibilità e Naruto non si sarebbe tirato indietro proprio ora. Non avrebbe lasciato che la paura prendesse il sopravvento. Voleva della risposte e le avrebbe avute . Per l’ennesima volta la vita lo metteva di fronte ad una scelta e come sempre lui avrebbe lottato per ciò che voleva. Il suo passo si fece più sicuro senza nemmeno accorgersene e superò l’entrata ostentando la determinazione che lo caratterizzava da sempre e strappando un sorriso più che soddisfatto nel suo giovane neoamico acquatico.
Anche la villa era addobbata con ghirlande dei colori vivaci ed ovunque lungo i corridoi erano appesi agrifoglio e vischio. Ad ogni angolo erano disseminate persone che sorseggiavano i loro drink e mangiavano stuzzichini. La maggior parte degli invitati però era concentrata nella sala più grande dove era stato allestito un albero di natale gigantesco, pieno di palline colorate di ogni genere e stracolmo di regali, disseminati tutto intorno. Non appena lo vide Sakura gli si avvicinò immediatamente con un sorriso radioso abbracciandolo felice.
<<sono così felice che tu sia venuto. Cosa ti ha fatto cambiare idea?>> Suijetsu ancora al suo fianco alzò il pollice in segno di incoraggiamento e si allontanò nella direzione di Jugo. Naruto gli dette un’ultima occhiata con la ragazza ancora stretta al collo. Non era sicuro delle intenzioni di quel ragazzo ma doveva ricordarsi di ringraziarlo. In fondo non aveva fatto niente di così eclatante ma era stato solo grazie a lui se aveva trovato il coraggio di affrontare il ragazzo che amava. Si staccò dalla sua amica gentilmente e le fece un piccolo sorriso.
<<scusami Sakura, ma c’è qualcosa che devo fare>>

Ci aveva messo un po’ per trovarlo. Nessuno sembrava averlo visto da un po’ di tempo. Poi lo aveva visto seduto nel portico sul retro, di fronte all’immobilità del laghetto, illuminato solo dai pallidi raggi della luna e completamente immerso nei suoi pensieri. Per un attimo aveva sentito le gambe tremargli e l’impulso di scappare era stato forte, ma il suo cuore non poteva vacillare. Ciò per cui si stava per battere era troppo importante per rinunciarvi.
<<e così sei venuto>>quella voce. La Sua voce. Sasuke non si era nemmeno voltato ma lo aveva riconosciuto ugualmente.
<<anche quel giorno in ospedale sapevi che ero io prima ancora che parlassi non è così?!>> iniziò poi timidamente facendosi coraggio.
<<il tuo odore è sempre stato inconfondibile dobe>> Naruto fece un passo avanti sentendo gli occhi leggermente più lucidi. Sasuke sapeva essere estremamente freddo e scostante, ma a volte una semplice frase all’apparenza senza significato poteva rivelare la sua attenzione per i particolari e colori della sua anima troppo spesso reclusi in angoli della sua anima. Era sempre stato così.
<<perché Sasuke? Perché continui ad evitarmi?>>chiese poi con voce spezzata non riuscendo a trattenere oltre quel pensiero che lo attanagliava senza dargli pace. Il ragazzo rimase in silenzio per vari minuti, tanto che aveva quasi perso la speranza di ottenere una risposta.
<<diventerò cieco>>rispose poi l’Uchiha con voce flebile. Naruto sentì mancargli la terra sotto i piedi ed i suoi occhi riempirsi di lacrime amare. Come era possibile? Sapeva che la ferita agli occhi che aveva riportato era stata importante, ma nessuno gli aveva mai parlato di cecità.
<<sakura non...>>
<<sakura non doveva dirti niente. Nessuno doveva. Sono stato io a chiederle di mantenere il riserbo>>. Naruto sentì il respiro sempre più difficoltoso e un enorme peso salirgli in petto mentre arretrava arrancando sul grande tappeto sotto i suoi piedi.
<<quindi è per questo che mi odi così tanto…>>iniziò a riflettere a voce alta. <<diventerai cieco per colpa mia>>il pensiero lo colpì come un fulmine a ciel sereno. Non aveva mai pensato a niente del genere. Come avrebbe potuto?! Non ne sapeva niente. Sasuke gli aveva salvato la vita ma ad un prezzo carissimo. Ecco perché non voleva la sua compagnia e non gli rivolgeva la parola. Lo colpevolizzava per ciò che era accaduto. Ogni volta che lo vedeva non faceva che ricordargli quello che avrebbe perso per causa sua. Non sopportava nemmeno la sua vista, come avrebbe mai potuto amarlo dopo ciò che gli aveva fatto?! <<perdonami ti prego... Da oggi non ti disturberò più..>> si voltò con il viso stravolto dalle lacrime e la morte nel cuore, ma prima che potesse fare neanche un passo sentì qualcosa afferrarlo per un braccio e trattenerlo. Sasuke lo aveva raggiunto e lo osservava con sguardo indecifrabile. Naruto girò il viso dalla parte opposta, stringendo le palpebre in una morsa dolorosa, troppo carico di vergogna per sostenere i suoi occhi sicuramente carichi di disprezzo e cercando di strattonare il braccio per liberarsi. Sasuke però non accennava a lasciarlo andare e tutto questo non faceva che accrescere il suo dolore. L’unica cosa che era riuscito a fare era stata fare del male alla persona che amava e adesso non riusciva nemmeno a guardarlo negli occhi tanta era la sua rabbia verso sé stesso.
<<io…non ti odio…Sarei pronto a diventare cieco oggi stesso se questo servisse a salvarti nuovamente la vita…>>disse poi con difficoltà Sasuke, cercando le parole più adatte, a disagio. Naruto alzò di scatto la testa verso di lui sconcertato. Sasuke lo stava guardando con quei suoi meravigliosi occhi color onice, forse per la prima volta da quando si erano affrontati e adesso aveva portato le sue lunga dita affusolate a sfiorargli una guancia con gentilezza; ricevendo in cambio un sospiro tremolante. <<…Volevo vederti morto insieme a tutti gli altri…Tu non eri che il niente più assoluto per me>>continuò poi con il suo caratteristico tono freddo sentendosi di nuovo sicuro per un attimo di ciò che diceva. <<eppure non riuscivo a spiegarmi perché mi aspettassi di vederti ad ogni angolo con quella tua aria testarda, blaterando qualcosa sul mio ipotetico ritorno a Konoha. Quando la volpe ha preso possesso del tuo corpo non riuscivo a pensare. Tutto quello che sapevo era che non potevo perderti perché …perché avevi ragione…e quel legame di cui parlavi esisteva ancora>>. Naruto si strinse sempre più inconsapevolmente contro di lui, attirato dalle sue parole come un marinaio con una sirena e gli sfiorò la fronte con la propria. Sasuke per la prima volta stava riconoscendo tutto quello che aveva sempre affermato. Stava ammettendo di provare qualcosa per lui e di non aver mai reciso del tutto quel legame come aveva sempre pensato. Si sentì improvvisamente felice delle sue parole. Forse Sasuke non lo avrebbe mai amato, ma in qualche modo ci doveva tenere se aveva rischiato la sua vita per lui.
<<ti amo Sasuke>>non era riuscito a tenere per sé il suo segreto come si era ripromesso. Sasuke era stato sincero con lui e adesso si meritava lo stesso trattamento. L’Uchiha gli si fece ancora più vicino socchiudendo gli occhi a quel tiepido contatto e beandosi come lui di quella vicinanza.
<<diventerò cieco Naruto…Tu devi essere felice e avere una vita senza rimpianti…hai già sofferto abbastanza…non devi…pensare a me…>>
<<non mi importa>>lo interruppe Naruto illuminandolo con uno dei suoi meravigliosi sorrisi. <<tu saresti il mio rimpianto più grande. Io voglio te Sasuke Uchiha. Non importa se adesso non mi ami o se continuerai a respingermi. Io continuerò a cercarti ed a combattere per te, perché questo è il mio credo ninja>>e così dicendo posò le sue labbra delicatamente su quelle del suo migliore amico in un bacio pieno di amore e tenerezza.

<<ehi che ci fai qui?>>chiese Sai comparendo seduto al suo fianco all’improvviso.
<<bè mi godo lo spettacolo. Non trovi che si goda proprio di un’ottima vista da quassù?!>>rispose Suijetsu ammiccando e sistemandosi meglio il suo splendido cappello da babbo natale sulla testa. <<meglio che ad un Drive-in!>>ridacchiò poi tirando un sorso con la cannuccia dal suo Cuba Libre super ghiacciato. Sai si guardò brevemente intorno in cerca della sua fonte di interesse. Erano seduti su un albero in giardino e gli unici soggetti che potevano attirare l’attenzione di qualcuno erano Naruto e Sasuke che si stavano baciando e abbracciando sul portico, così stretti da sembrare quasi una cosa sola.
<<ma cosa?!>>chiese perplesso.
<<già proprio così!>>sorrise il ragazzo piuttosto soddisfatto. Quei due erano proprio due gran testoni quando ci si mettevano, ma lui in quanto a testardaggine era insuperabile se decideva di mettersi in mezzo. E lui adorava le cause perse come quei due!
<<alle ragazze non piacerà affatto>>esclamò Sai sfoggiando uno dei suoi sorrisetti superficiali.
<<oh ne sono sicuro!>>rispose Suijetsu. Era più che certo che Karin sarebbe andata su tutte le furie se avesse saputo del suo zampino in quella faccenda e l’idea di dirglielo non appena l’avesse rivista non poteva che strappargli un ulteriore sorrisino sghembo. La faccia di una Karin infuriata non aveva prezzo.
<<credi che funzionerà?>>chiese poi Sai incrociando le gambe e appoggiando il viso su una mano.
<<ovvio. Non scommetto mai su qualcosa se non sono sicuro di vincere. Sono come due facce della stessa medaglia quei due>> disse continuando a guardarli mentre iniziavano a baciarsi in modo sempre più passionale. <<lo spirito natalizio dei ragazzi pesce non fallisce mai>>continuò poi alzando il bicchiere <<che ne dici di fare un brindisi amico mio?>>.
<<ma io non ho bibite con me!>> disse Sai facendo spallucce.
<<oh non importa! Possiamo brindare anche con un solo drink!>>
<<come vuoi. Allora a cosa brindiamo?>>chiese il moretto iniziando a fare un ritratto ai loro due amici.
<<bè ovviamente allo spirito natalizio dei ragazzi pesce e alla loro sottile capacità di incoraggiare le persone giuste al momento giusto!>>
 
Top
oriona
view post Posted on 23/2/2010, 21:35




ODDIO KE BELLA. :*O*:

magari andasse così la storia.... :angel:
 
Top
micia sofi
view post Posted on 24/2/2010, 13:46




bellassima mi piace tanto :blush:
 
Top
2 replies since 11/2/2010, 22:22   144 views
  Share